Pulizia dei dischi in vinile: come preservare la collezione
Solo pochi anni fa l’industria discografica pianificava la produzione immaginando che i dischi in vinile, e con essi i giradischi, sarebbero scomparsi gradualmente e inesorabilmente dal mercato, per essere sostituiti dai moderni supporti digitali. Contrariamente alle previsioni, da una parte i supporti digitali hanno in effetti avuto una grande diffusione, in tempi più recenti superata dall’ascolto di musica in streaming, ma dall’altra si è potuto assistere a una sorprendente crescita delle vendite dei dischi in vinile e dei giradischi. Ovunque si assiste a un revival dei vinili, dei giradischi e di ogni cosa collegata. Tra le attività che hanno nuovamente acquisito importanza per gli audiofili si ripropone quella della pulizia dei dischi in vinile della propria collezione, effettuata con appositi strumenti e seguendo precise procedure.
Pulire i dischi in vinile e conservarli correttamente è fondamentale per preservarne l’integrità nel tempo e mantenere la qualità della riproduzione originale. Può anche capitare di acquistare dei vinili usati da collezione che a volte possono ritornare in buone condizioni con una semplice pulizia professionale.

Come sono fatti i dischi in vinile: materiale, fabbricazione
I dischi in vinile sono fabbricati ormai da molti decenni in PVC (polivinilcloruro). Questo materiale consente di ottenere ottimi risultati in termini di durata nel tempo e di resistenza all’usura ma presenta comunque alcuni limiti.
Uno degli inconvenienti che possono influenzare la qualità del suono è l’accumulo di polvere dovuto alla carica elettrostatica. Il PVC, come molti prodotti in plastica, si carica elettrostaticamente con lo sfregamento di altri materiali e anche per lo scorrimento della puntina nel solco.

Origine della carica elettrostatica dei vinili
La formazione della carica elettrostatica per i dischi in vinile è dovuta a fenomeni analoghi a quelli che si verificano con altri materiali. Gli atomi nella loro situazione stabile sono elettricamente neutri, cioè il numero degli elettroni con carica negativa è uguale al numero dei protoni con carica positiva. Quando il disco è sottoposto a sfregamento, alcuni elettroni, che sono le particelle libere di muoversi, vengono asportati e si trasferiscono sul materiale con cui vengono sfregati. Nel caso dei dischi, la puntina o qualsiasi materiale che viene a contatto con il disco stesso per sfregamento. Per questo motivo in molti giradischi è presente il cavo di massa GND che consente di scaricare a terra la carica elettrostatica.

Il vinile, dopo la riproduzione, perde normalmente alcuni elettroni e, se lo squilibrio elettrostatico non viene compensato, si carica positivamente. Questo può avvenire non solo durante la lettura, ma anche quando si inserisce il disco nella custodia, se quest’ultima non è pensata per neutralizzare la carica elettrostatica.
Bisogna tenere presente che la carica elettrostatica si trasferisce anche per semplice contatto con un materiale carico elettrostaticamente. Ad esempio se si sovrappongono più vinili, alcuni dei quali sono carichi elettrostaticamente, questa carica si potrà trasferire immediatamente agli altri dischi. Questo vale per ogni materiale che viene posto a contatto con il disco, quindi anche tavoli in plastica, custodie in plastica, etc.
Polvere e cariche statiche
Una delle conseguenze della carica elettrostatica dei vinili è l’accumulo di polvere attirata dal disco stesso. Questo avviene per effetto dell’attrazione tra le cariche positive del disco liberate dallo sfregamento della sua superficie e particelle dei diversi materiali di cui è costituita la polvere.
Quando le particelle di polvere sono di dimensioni relativamente grandi, per la loro rimozione è sufficiente utilizzare panni appositi o spazzole. Il problema è più complesso quando la polvere è molto fine e si insinua nei solchi del disco potendo causare anche incrostazioni. In questo caso è utile il lavaggio del disco con appositi macchinari in grado di detergere la superficie del vinile in modo efficace.

Spazzole in carbonio e pulizia dei dischi in vinile a secco (senza liquidi)
Un metodo semplice ed economico per pulire i vinili è dotarsi di una spazzola in carbonio e passare delicatamente la superficie del disco. Queste spazzole sono dotate di sottili setole contenenti fibre di carbonio in grado di rimuovere la polvere e la sporcizia senza danneggiare il vinile neutralizzando anche la carica elettrostatica.
La qualità del suono migliora e l’intera operazione risulta semplice e praticabile da chiunque. Oltre a rimuovere la polvere, le spazzole in carbonio sono in grado di dissipare la carica elettrostatica per la conducibilità elettrica delle setole in carbonio.
La procedura di pulizia si effettua collocando il disco sul piatto e avviando la rotazione. Quindi si passa delicatamente la spazzola mentre il disco ruota. Per ripulire la spazzola è sufficiente girarla nel supporto. Una volta terminato, è utile riporre il disco in una busta antistatica.
Il limite delle spazzole in carbonio è che sono in grado di rimuovere solo le particelle libere di polvere. La sporcizia incrostata non può essere rimossa a secco.

Macchine lavadischi a liquido
Uno dei modi più efficaci per pulire i vinili è probabilmente utilizzare una buona macchina lavadischi. Soprattutto dopo molti anni, la polvere e la sporcizia presenti sui vinili tendono a formare incrostazioni miste a sostanze grasse o di altro tipo. In questo caso la rimozione a secco tramite spazzole o panni antistatici non è efficace ed è necessario effettuare un vero e proprio lavaggio del disco con apposita apparecchiatura.
Le macchine lavadischi consentono di risolvere ogni problema, lavano a fondo la superficie del disco con appositi liquidi detergenti o acqua distillata rimuovendo ogni traccia di sporco e contemporaneamente neutralizzano la carica elettrostatica.
Il risultato di questo tipo di lavaggio è a volte soprendente, vecchi dischi polverosi, se non danneggiati o rigati, possono ritornare allo stato originale con un netto miglioramento della qualità del suono.

Pulizia dei dischi in vinile con macchine lavadischi a ultrasuoni
Il passo successivo rispetto alle macchine lavadischi a liquido prevede l’utilizzo di una tecnologia molto più avanzata: l’emissione di ultrasuoni in una vasca piena di liquido detergente o acqua distillata.
Le macchine lavadischi a ultrasuoni utilizzano solo vibrazioni ultra-soniche con una frequenza di 40.000 Hz, che non danneggiano il materiale da pulire ma asportano meccanicamente con estrema efficacia qualsiasi tipo di sporcizia. La pulizia a ultrasuoni è la scelta ideale per utilizzo professionale ad esempio in stazioni radio, discoteche, etc.

La grande efficienza della pulizia a ultrasuoni è evidente soprattutto nella pulizia dei microsolchi dei vinili, particolarmente difficili da gestire anche per le macchine a liquido per le loro dimensioni molto ridotte. Nel caso delle macchine lavadischi a ultrasuoni l’onda ultrasonica a 40.000 Hz pulisce perfettamente il microsolco eliminando anche le più piccole tracce di polvere incrostata.
Le macchine a ultrasuoni inoltre possono essere utilizzate per pulire qualsiasi oggetto, oltre ai vinili. Sono ad esempio utili per pulire perfettamente occhiali, orologi, gioielli, pettini, orecchini, anelli e altri oggetti di ridotte dimensioni.

Detergenti professionali
La rimozione di polvere può essere agevolata dall’utilizzo di speciali liquidi detergenti, utilizzabili sia con panni specifici sia con macchine lavadischi. Questi liquidi sono specifici per la pulizia del vinile e in particolare non lasciano tracce dopo l’evaporazione e non danneggiano il vinile con reazioni chimiche indesiderate. I prodotti detergenti sono indicati per la rimozione di sporcizia incrostata, non rimovibile a secco.

Come pulire i vinili con acqua distillata
Tra i diversi tipi di liquidi detergenti, uno dei preferiti per la sua efficacia e il basso costo è l’ acqua distillata o demineralizzata. Questo liquido, reperibile molto facilmente ovunque, presenta caratteristiche interessanti e può essere impiegato con eccellenti risultati nelle macchine lavadischi. In particolare non lascia residui dopo l’evaporazione, in quanto è privo di minerali disciolti. E’ inoltre elettrostaticamente neutro, per l’assenza di particelle polarizzate.
Il limite dell’ acqua distillata è il suo ridotto potere solvente, in quanto non è in grado di sciogliere ad esempio le sostanze grasse che possono essere presenti sulla superficie del vinile. Può essere una scelta utile nel caso si desideri procedere con la pulizia di vinili già in buone condizioni.
Per dischi vintage magari immagazzinati in luoghi polverosi per lunghi periodi e con sporco incrostato è meglio indirizzarsi verso metodi di pulizia più idonei, come ad esempio le macchine a ultrasuoni o il lavaggio con liquidi detergenti professionali.

Panni antistatici
Utilizzabili sia a secco, sia con l’ausilio di detergenti liquidi, i panni antistatici svolgono una duplice funzione: eliminano da un lato la carica elettrostatica e puliscono il vinile sia a secco sia con liquido detergente per una pulizia della sporcizia non rimovibile a secco.

Spazzole in velluto
Prima dell’avvento delle spazzole antistatiche, il materiale più utilizzato era il velluto. A differenza delle spazzole in carbonio, che neutralizzano la carica statica, alcune spazzole in velluto attirano e raccolgono la polvere a causa della loro polarizzazione.
La rimozione della sporcizia avviene quindi non solo per l’effetto meccanico di pulizia, bensì anche attirando il pulviscolo. Possono essere così eliminate anche particelle particolarmente fini più difficili da togliere con le spazzole in carbonio, che sono elettrostaticamente neutre.

Bracci aggiuntivi per la pulizia dei dischi in vinile durante la rotazione
Tra i vari metodi di pulizia, uno particolarmente apprezzato dagli audiofili prevede l’installazione di un braccio supplementare in grado di pulire il vinile durante la rotazione.
I vantaggi di questo metodo di pulizia sono molteplici: il disco viene costantemente pulito e si previene l’accumulo di polvere nel solco e sullo stilo, la carica elettrostatica, che si crea naturalmente durante la rotazione, viene ridotta.
L’unica controindicazione è dovuta al leggero attrito sul disco durante la riproduzione, che potrebbe influenzare la rotazione. Questo tuttavia può avvenire solo con giradischi con una coppia modesta del motore elettrico, mentre giradischi professionali o di buona qualità, con controllo elettronico della velocità, non subiscono alcun effetto apprezzabile.

Buste antistatiche
Una volta puliti i dischi in vinile e riportati alle loro condizioni ottimali, è essenziale custodirli in modo da preservare nel tempo le loro caratteristiche. La soluzione in questo caso è procurarsi apposite buste antistatiche che impediscono la formazione di cariche elettrostatiche e l’accumulo di polvere.

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